12 APRILE 2013 ORE 20.45
THE KITCHEN
di Arnold Wesker
Assieme a John Osborne e Harold Pinter, Arnold Wesker fu uno degli Angry Young Men, i “Giovani arrabbiati” che animarono la scena teatrale britannica negli anni Cinquanta del secolo scorso. Nato a Londra nel 1932, da una famiglia ebrea emigrata dall’Europa orientale, politicamente e culturalmente impegnato nella difesa dei valori civili e umanitari, Wesker è autore di 44 opere teatrali, tradotte in 18 lingue e rappresentate in tutto il mondo. The need to care: “essere interessati a ciò che ci circonda, preoccuparsi per le persone e per il mondo”, comprendere ciò che accade nel nostro tempo e accanto a noi: da questa necessità muove tutta l’opera di Wesker.
Tra le commedie di maggiore rilievo, oltre a The Kitchen (La cucina, scritta nel 1957 e rappresentata per la prima volta a Londra nel 1959), si ricorda The Wesker trilogy (Trilogia dei Wesker, 1958-60), storia di una famiglia ebraica di immigrati. Membro della Royal Society of Literature, Wesker vive ora nel Galles.
The kitchen nasce da un’esperienza autobiografica dell’autore, che lavorò come cuoco a Parigi nel 1956. Questa la prima novità del “teatro proletario” dell’angry man Wesker: il teatro si fa in cucina, tra fornelli, piatti, rumori infernali e bidoni della spazzatura. The Kitchen rappresenta la frenetica giornata di lavoro di trenta cuochi, cameriere, sguatteri e aiutanti di cucina, chiusi in una multietnica, alienante, babelica e infernale cucina che, come una trappola per topi, fa emergere frustrazioni, odii, rivalità, sogni e desideri di fuga. Qui il cibo non è gusto o piacere, ma junk food, cibo-quantità che sfama centinaia di anonimi e invisibili clienti di un ristorante di infima qualità, in un ritmico andirivieni di piatti e pietanze – polli, bistecche, merluzzi, rombi, cotolette e insalate… La tormentata relazione tra il cuoco tedesco Peter e la cameriera inglese Monique è l’esile filo conduttore della vicenda drammatica, che in realtà è corale e rabbiosa rappresentazione di conflitti: conflitti di classe, di lingue, di culture, di aspirazioni. Nella cucina-mondo di Wesker il crescendo di litigi, corteggiamenti, rimproveri, piccoli imbrogli e tensioni esplode nel finale, nel gesto rabbioso e distruttivo di Peter.
“What more to give a man? He works, he eats, I give him money. This is life, isn’t it?… tell me, what, what is there more? Che dare di più a un uomo? Lavora, mangia, lo pago. La vita è questa, no? Che altro c’è? Che altro ci può essere?” La domanda finale della Marango, la proprietaria del “Tivoli”, chiede a noi di dare – se possibile – una risposta: che altro è la vita, che altro c’è nella vita, oltre al lavoro, al cibo, ai soldi?
S. F.
Personaggi | Interpreti |
Vagabonda | Andra Angel |
Harriet (capocameriera) | Veronica Basso |
Betty (cameriera) | Sara Beljaj |
Frida (arrosti) | Angelica Bincoletto |
Monique (cameriera) | Monica Bortolami |
Franca (seconda chef – addetta al pollame) | Marta Buscato |
Anne (addetta al dessert e al caffč) | Enrica Callegari |
Gaston (addetto alla griglia) | Lorenzo Cocheo Filetti |
Peter (addetto al pesce bollito) | Matteo Facco |
Molly (cameriera) | Aurora Finotto |
Gwen (cameriera) | Giorgia Grandin |
Dimitri (aiutante di cucina) | Riccardo Grandin |
Winnie (cameriera) | Sara Kaso |
Nicholas il greco (buffet freddo) | Samuele Mango |
Bertha (addetta alle verdure) | Valentina Marcon |
Paul (pasticcere) | Federico Mariuzzo |
Mangolis (facchino da cucina) | Alessia Maschietto |
Violet (cameriera) | Marta Minetto |
Jackie (cameriera) | Eleonora Nardini |
Max (macellaio) | Massimo Padovan |
Raymond (pasticcere) | Emanuele Pividori |
Kevin (addetto alla frittura di pesce) | Vittorio Rigato |
Hettie (cameriera) | Anna Roman |
Magi (addetto ai fornelli) | Joshua Romano |
La Marango | Sara Scavetta |
Daphne (cameriera) | Ines Schettino |
La Chef | Vittoria Soncin |
Cynthia (cameriera) | Ottavia Spadola |
Hans (addetto alle fritture e al riso) | Anna Vio |
Michael (addetto alle uova e alle minestre) | Esteban Zoggia |
Curatrice del progetto: Stefania Fiocchi Un ringraziamento particolare a Cristina Bincoletto, autrice della locandina, e a Fernando Solida, autore delle riprese e del DVD. |