2011/2012 “Il povero Piero”

CENTRO CULTURALE “LEONARDO DA VINCI”

27 APRILE 2012 ORE 20.45

Il povero Piero

Achille Campanile, Tragedia in due battute
La scena rappresenta l’oltretomba, subito dopo la morte di Achille Campanile. Eschilo e Sofocle gli vanno incontro scompisciandosi di lacrime:
ESCHILO E SOFOCLE: Oh fero lutto e quale mai sventura! Anche tu giungi nella valle oscura!
ACHILLE CAMPANILE: Colleghi, non facciamo una tragedia.
(Sipario)


«L’umorista è uno che fa il solletico al cervello», scrisse Achille Campanile, autore della surreale, sarcastica, “ilarotragica” commedia 1/ Povero Piero, nata dalla drammatizzazione dell’omonimo romanzo pubblicato nel 1959.
“Benché si sappia con certezza che tutti dobbiamo morire, pure tutti restano sorpresi del fenomeno”. Così esordisce la prima Voce del Prologo, che avvia una serrata ed irriverente riflessione sui rituali che nel teatro della vita accompagnano la morte: le lacrime, il cordoglio, le frasi di circostanza, i telegrammi, le pompe funebri, i fiori… “Attorno al morto c’è un gran fervore di vita”. L’unico impassibile è lui, il morto, già a suo agio nella “parte” che gli è appena stata assegnata.
Si alza poi il sipario sul primo atto: la famiglia riunita legge il testamento del “povero Piero”, appena defunto. Niente soldi, ma una richiesta ben precisa: la notizia del suo decesso dovrà essere data solo ad esequie avvenute. Non sarà facile, per i parenti, rispettare la volontà del congiunto: imprevisti, malintesi e sotterfugi si susseguono a ritmo serrato, mentre il cadavere del “caro Piero” – ancora in casa – viene trasferito da una stanza all’altra (sì, c’è anche il cadavere nell’armadio…), nel tentativo di sfuggire alle continue ed impreviste visite di parenti ed amici, ancora ignari dell’accaduto. I dialoghi incalzanti e paradossali, che velenosamente sottolineano la convenzionalità di parole e gesti quotidiani alle prese con la ritualità del lutto, ci accompagnano fino al teatrale colpo di scena del terzo atto. In hilaritate tristis e in tristitia hilaris: questa è la libertà consentita all’umorista, “fare l’opposto di quello che fanno gli altri”, come dimostra la luce grottesca, feroce, divertita e insieme commovente che Campanile getta sulla morte e sulle nostre stesse debolezze: «Per il pensiero non c’è partenza migliore del riso» (W. Benjamin).

NOTA SULL’ AUTORE

Achille Campanile (Roma, 1899 – Lariano, 1977) fu giornalista, narratore e scrittore di teatro. Il suo umorismo corrosivo e graffiante che “amplifica e poi distrugge il quotidiano” (U. Eco) è da diversi anni oggetto di ampia rivalutazione critica. Le sue opere – tra le quali ricordiamo Tragedie in due battute, Vite di uomini illustri, Manuale di conversazione, Gli asparagi e l’immortalità dell’anima – sono pubblicate nei Classici Bompiani. Per saperne di più: www.campanile.it

PROLOGO  
Personaggi Interpreti
Voce 1 Marta Buscato
Voce 2 Paola De Vecchi
Voce 3 Aurora Finotto
La Cameriera Debora Agostinetto
La Suocera Sara Bejaj
L’Amica di famiglia Anna Vio
Il Suocero Esteban Zoggia
La Sorella della Vedova Chiara Sambogo
L’Agente delle pompe funebri Vittorio Rigato
IL POVERO PIERO  
Personaggi Interpreti
Marcantonio, marito di Jone Matteo Facco
Luigia, sorella di Teresa Giorgia Grandin
Clelia Ridabella, amica di Teresa Angelica Bincoletto
Teresa, vedova di Piero Francesca Busanel
Jone, madre di Teresa Vittoria Soncin
Angelica, cameriera Eleonora Gottardi
Portinaia Andra Bianca Anghel
Agente delle pompe funebri Sara Scavetta
Paolo Demagisti Giovanni Battista Mascaro
Lola Spada, fidanzata di Paolo Demagisti Ottavia Spadola
Operaio Emanuele Pividori
Signora Pelaez Sara Bortoletti
Signor Pelaez Antonio Davanzo
Osvalda Monica Bortolami
Contessa Ines Schettino
Celeste Giorgia Turchetto
Domenica Alice Grespan
Piero Giovanni Ambrosin
Primo Facchino Sara Bortoletti
Secondo Facchino Alice Grespan
Elisabetta, sorella di Piero Veronica Basso
Pantaleo, marito di Elisabetta Jona Londo

Regia di

Un particolare ringraziamento alla professoressa Stefania Fiocchi curatrice del progetto.

Un ringraziamento anche a Cristina Bincoletto, autrice della locandina, a Roberto Scafuri, costruttore della bara, a Reginella e Giusy, autrici delle corone di fiori, a Fernando Solida, autore delle riprese e del DVD.

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